Le Mani sulla Città, tragica realtà dura a morire

(lavocediromaa.altervista.org)Le Mani sulla Città, un film di qualchle-mani-sulla-cittae anno fa del regista Francesco Rosi (1963) ma ancora molto attuale. Una realtà che si rispecchia in ogni piccola grande città, in piccolo o in grande. Le varie inchieste giudiziarie – come anche quella su Roma Capitale e non solo – sono la “prova provata” di quanto la piovra in Italia sia sempre molto viva e i suoi tentacoli si allunghino su tutto e su tutti.

Uno dei protagonisti del Le Mani sulla Città dice senza mezzi termini: «Il denaro non è un’automobile, che la tieni ferma in un garage: è come un cavallo, deve mangiare tutti i giorni» (Edoardo Nottola, rivolgendosi a Maglione.).

La didascalia del film recita: «I personaggi e i fatti qui narrati sono immaginari, è autentica invece la realtà sociale e ambientale che li produce».

Per Natale potrebbe essere una buona idea rivederlo oppure farne un regalo a chi nega che tutto sia ancora così.

Il DVD si può acquistare direttamente facendo clic su questo collegamento , mentre di seguito c’è la trama. Le Mani sulla Città è un film, quindi da vedere, da rivedere, da donare, da conservare.

Napoli. Edoardo Nottola, costruttore edile e consigliere comunale nelle fila della destra, illustra ai suoi collaboratori il nuovo progetto di espansione edilizia voluto dalla giunta comunale. In seguito, i lavori dell’impresa di Nottola in un quartiere popolare provocano il crollo di un palazzo, in cui due persone muoiono e un bambino perde le gambe: tale incidente provoca le proteste del consigliere comunale De Vita che, a nome dei partiti d’opposizione, chiede l’istituzione di una commissione d’inchiesta che indaghi sulla speculazione edilizia in città, i cui lavori però finiranno in un nulla di fatto.

Nottola chiede allora al suo capogruppo Maglione di mettere a tacere la cosa per proseguire i lavori in corso e dichiarare pericolante la zona dove è avvenuto il crollo: l’ordine di sgombero degli abitanti provoca dure contestazioni e uno scontro acceso tra De Vita e Nottola. Infine Maglione cerca di obbligare Nottola a non candidarsi alle imminenti elezioni a causa dello scandalo del crollo, ma il consigliere-costruttore mira in tutti i modi a diventare assessore all’edilizia: convince alcuni consiglieri ad abbandonare il gruppo di destra e a candidarsi con lui nelle liste di centro guidate dal professor De Angelis, che quindi ottiene il successo elettorale e diviene il nuovo sindaco; Maglione e i consiglieri di destra si oppongono allora alla nomina di Nottola ad assessore, ma il nuovo sindaco ottiene la pacificazione tra i due, che incontra la vana opposizione in consiglio del consigliere De Vita.

Alla fine Nottola e il sindaco De Angelis presiedono all’inaugurazione del nuovo progetto di espansione della città alla presenza di un ministro e di un cardinale.

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