Pasquino: la voce di Roma

Pasquino è una delle statue parlanti di Roma, famosa per i satirici e pungenti commenti che vi vengono affissi anonimamente. Rappresenta una tradizione unica di critica politica e sociale, una sorta di “voce del popolo” che, attraverso i secoli, ha permesso ai romani di esprimere il loro dissenso e le loro opinioni in un modo creativo e spesso irriverente.

Origini e storia di Pasquino

La statua di Pasquino è un frammento di un’antica scultura, forse un’opera ellenistica del III secolo a.C. raffigurante un guerriero greco. Scoperta nel 1501 vicino a Piazza Navona, la statua prende il nome da un sarto o un barbiere chiamato Pasquino, noto per il suo spirito critico e per i commenti salaci.

La tradizione delle “Pasquinate

Le “pasquinate” sono versi satirici o commenti affissi alla base della statua, solitamente in forma di brevi poesie o epigrammi, che prendono di mira politici, religiosi e altre figure pubbliche. Questa tradizione iniziò nel XVI secolo e continua ancora oggi, sebbene con meno frequenza.

Significato culturale

La figura di Pasquino e la tradizione delle pasquinate riflettono lo spirito ribelle e il senso dell’umorismo dei romani. Attraverso queste satire, il popolo ha potuto esprimere critiche verso il potere senza temere ritorsioni dirette, usando l’arte e l’ingegno per comunicare messaggi potenti.

Pasquino Oggi

Oggi, Pasquino rimane un simbolo della libertà di espressione e della satira politica. Anche se la frequenza delle pasquinate è diminuita, la statua continua ad essere un punto di riferimento culturale e storico a Roma, attirando sia turisti che romani curiosi.

Conclusioni

In sintesi, Pasquino rappresenta una tradizione unica di Roma, una voce che ha parlato per secoli contro le ingiustizie e gli abusi di potere, e che ancora oggi ci ricorda l’importanza della libertà di espressione e del pensiero critico.

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