Aspetti quali, ad esempio, il promuovere l’istruzione in tutto il mondo, il proteggere l’ambiente, l’ottimizzare l’energia, così come il migliorare la cosiddetta governance e l’attuare riforme strutturali, sono tutti aspetti che, come evidenziano specialistiche riviste in inglese che si possono trovare sul sito rivisteininglese.it, fanno parte dei temi da risolvere per riuscire ad affrontare le nuove sfide economiche globali.
Ma oltre a queste fondamentali considerazioni, gran parte delle riviste in inglese, tendono a sottolineare che, nell’affrontare le nuove sfide economiche globali, non possono non essere annoverati aspetti come il ridurre le disuguaglianze e la povertà, oltre che l’andare a gestire la migrazione internazionale.
Da questo, seppur sintetico elenco, è chiaro, comunque, di quanto sia imprescindibile la necessità di andare a tracciare i contorni di nuove politiche. Difatti, sarebbe alquanto insensato il pensare di poter andare ad affrontare le nuove sfide economiche globali, obliando il fatto che la povertà sia il numero uno dei rischi sistemici.
Seppure, in senso lato, la percentuale di persone che vivono in condizioni di estrema povertà si vada a contrarre, vi sono, tutt’ora, miliardi di persone a cui è impossibile accedere all’acqua potabile. La globalizzazione ha portato alla creazione di ricchezza senza precedenti, ma, allo stesso tempo la disuguaglianza è aumentata.
La persistente persistenza della povertà e della ineguaglianza, di fatto, crea le condizioni per la diffusione del terrorismo, dei conflitti armati, del degrado ambientale, delle pandemie e della criminalità organizzata.
Una ulteriore liberalizzazione del commercio mondiale, può essere considerato come un modo per poter andare a riequilibrare le regole del commercio internazionale a favore dei paesi in via di sviluppo, stimolando, al contempo l’economia mondiale.
Perciò, andando a concludere, come, d’altra parte emerge in una attenta lettura di riviste in inglese che si possono trovare sul sito rivisteininglese.it specializzate, l’aumentare gli aiuti allo sviluppo non è l’unica soluzione, ma, senza ombra di dubbio, è un imperativo.